Friday, 17 January 2003
Mare e Zerinol
Una freddolosa come me si e' presa un mezzo accidente e sta andando avanti a Zerinol da due giorni - ma siamo sempre qui, in piedi, immarcescibili come sempre! La giornata a Waiheke e' stata di puro relax - ho preso il traghetto, quindi una volta sull'isola un bus e sono arrivata nella spiaggia piu' lontana: Onetangi. Spiaggione infinito pressocche' deserto - ma brezzolina fresca che mi ha messo subito di sospetto. Avendo passato la notte precedente con i brividi e il pastiglione, era il minimo. Cio' nonostante ho eretto una barriera con le mie borse e me ne sono stata a prendere il sole per citrca quattro ore. Nonostante la crema abbronzante fattore 20 sono riuscita lo stesso ad ustionarmi la caviglia sinistra - evidentemente lasciata scoperta dalla protezione (un po' la storia di Achille o di Sigurd...). Mi brucia ancora come se l'avessi esposta alla fiamma viva. Sara' il buco nell'ozono, che qui si dice sia piu' ampio, a causa dei gas intestinali delle pecore (sul serio, non sto scherzando) Waiheke e' l'isola preferita dagli abitanti di Auckland - molti ci vanno in vacanza, molti ci si ritirano in pensione. Le coste sono cosi' frastagliate che il mare appare talvolta da un lato, talvolta dall'altro, facendoti un po' perdere l'orientamento - la strada asseconda i su e giu' dei coni vulcanici di cui e' formata l'isola - alla fine della corsa un po' di mal di mare e' comprensibile... E' certamente un'isola tranquilla: ad Oneroa, il centro piu' grande, se cosi' si puo dire, niente ricorda una localita' mondana - d'altra parte qui il massimo della vita sono le casette di legno con il portico e i flower pots appesi davanti alla porta d'ingresso. I neozelandesi si arrampicano e si buttano dappertutto - ad Auckland si puo' salire sull'Harbour Bridge e percorrerlo SOPRA le automobili. Si possono raggiungere i 270 metri della Sky Tower dall'INTERNO dell'ultimo pilone d'acciaio, tutti imbragati e con tanto di guida. Si puo' fare rafting nell'oceano, oltre che in ogni fiume disponibile... insomma, nati per l'azione! Oggi, non ancora del tutto guarita, ho deciso di prendermela comoda: ho fatto un abbonamento giornaliero e mi sono spostata in bus. Ho visitato il Museo di Auckland - reperti maori, anche di dimensioni ragguardevoli: interi edifici, canoe da guerra, ornamenti abiti, imbarcazioni a vela. Rimane impressionante per me la sezione dedicata alla seconda guerra mondiale. Sara' perche' anche gli inglesi sono ossessionati allo stesso modo da quel periodo, sara' perche' io appartengo a questa mezza generazione e della guerra ho sempre sentito parlare da mia madre e da mio padre (che mi raccontava le sue imprese belliche per farmi addormentare... ma si addormentava lui...), insomma, rimango sempre impressionata - anche perche' il museo e' un monumento alla memoria dei caduti neozelandesi e fa impressione vedere nell'elenco delle battaglie la conquista della linea dell'Idice - poco piu' che un torrrente vicino a Bologna. E nel cimitero degli Inglesi vicino a casa mia ci sono anche neozelandesi sepolti... Tanto per tirarmi su di tono, sono tornata nel cuore pulsante della Auckland di oggi: Viaduct Harbour, il villaggio dell'America's cup. Mi sono passata in rassegna tutte le "basi" degli sfidanti e di TNZ - tutti con il loro spaccetto di merchandise... Tutti tranne Prada, che non vende nulla a nessuno: non una maglietta, non un portachiavi... dei veri signori, direi... e comunque issano la bandiera piu' grande del porto e vedere un cosi' bel tricolore fa sempre bene a chi e' lontano da casa (certe botte patriottiche le possono indurre solo i bersaglieri, di solito...) La base di Alinghi e' ben di piu': ci sono giochi (del tipo: misura-quanto-sei-bravo-ad-issare-lo-spinnaker) e schermi giganti e pannelli informativi... grande dispendio senz'altro (il sig. Bertarelli, il capo del "sindacato", come si chiama qui la squadra, e' il proprietario della Serono, per chi e' interessato al business), oltre che un bel negozio che vende i vari parafernalia. Ho fatto ovviamente spese - e la gentile signora che mi chiesto se quello che avevo provato andava bene mi ha domandato da dove venissi. Dall"Italia. Italiana 100%? Si' . Anche io. E cosa fai qui in mezzo agli svizzeri? Ne ho sposato uno che si e' trasferito qui per lavoro... rapide chiacchiere e poi ci siamo salutate. Ero gia' abbastanza a pezzi, ma ho fatto lo stesso una scappata a Devonport. Sobborgo di Auckland, e' adagiato sulla costa a nord e per arrivarci si deve prendere il traghetto. Il luogo e' incantevole: una bella passeggiata lungomare, casette edoardiane, grandi ciuffi di ortensie ed una panorama stupendo ad ogni svolta della via. Questo golfo e' veramente ricco di prospettive, non ci stancherebbe mai di guardarsi attorno. La passeggiata a Devonport dura poco piu' di un'ora ed e' tempo di passare di nuovo in hotel. Un breve riposo e poi fuori di nuovo: stasera voglio farmi un birrino al Loaded Hog, il pub che si trova giusto sulla marina. Prendo il mio bus, arrivo, pago la mia mezza pinta, giro lo sguardo e chi ti incontro? la fanciulla dello spaccio di Alinghi. Concetta, figlia di una siciliana e di un potentino conosciutisi in Svizzera, e' la moglie di Markus, che stava bevendo qualcosa insieme a lei, Markus lavora per PriceWaterhouseCoopers (guarda come e' piccolo il mondo), fa il revisore e con Concetta abita accanto all'Hilton di Auckland, proprio sul Prince's Wharf. Ci siamo raccontati un po' di cose, abbiamo bevuto un altro drink, ci siamo fatti qualche foto e poi ci siamo salutati... quando fra sei mesi torneranno a San Gallo (dopo due anni di permanenza in Nuova Zelanda) perche' non provare a rivederci? Come mi ha raccontato Concetta (e sono felice che lo abbia fatto) qui ad Auckland non e' sempre domenica: in tempi non di regate l'ambientino e' piuttosto smorto, i neozelandesi soprattutto i piu' giovani si ubriacano il venerdi' e il sabato sera, quando piove e' un disastro. Markus mi diceva che l'atteggiamento rilassato anche nel business non sempre gioca a favore - certi clienti ci marciano un po' Insomma, Concetta e Markus torneranno a San Gallo e saranno contenti di farlo. E' utile avere questo tipo di confronto, quando si vede tutto con occhi stellati... E tanto per la cronaca, Alinghi ha vinto ancora su Oracle - adesso sono 4 a 1 e se tutto va bene domenica la Louis Vuitton Cup potrebbe essere terminata... se Alinghi ne vince un'altra... Domani pomeriggio - navigazione nel porto con the e pasticcini sulla Pride of Auckland e domattina, se ce la faccio, visita all'Amerigo Vespucci.... vediamo a che ora comincia la fila...
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