Monday, 13 January 2003

Morita-san

E’ proprio vero che sono le persone a fare I luoghi e non viceversa. Il mio soggiorno a Bali si e’ chiuso trionfalmente grazie al signor Morita. Bella casa in stile balinese con giardino curatissimo, due domestiche ventenni residenti - Mr. M. passa la giornata andandosene in giro sui rollerblade (se li e’ messi per fare le foto con me – cosi’ sembro piu’ alto, mi ha detto). Torna dalla famiglia in Giappone una settimana ogni due mesi - dice che fa bene al matrimonio. La signora M. e’ una campionessa di softball e come I suoi figli non ama I paesi con troppi insetti e troppi gechi – quindi se resta a casa e continua a praticare softball pallavolo e golf. Abbiamo fatto mille fotografie. Poi Mr. M. mi ha accompagnato dal cambiavalute di fiducia e per un giro di Kuta. Ed eccola qui questa strana coppia, che parla giapponese come riesce, a spasso per il mercatino di Sanur e fra I souvenir dozzinali di Kuta: l’ometto giapponese di 1,58, in pantaloncini e ciabatte infradito, secco secco, che tutti conoscono e salutano… e la stangona italiana, rossa come un gambero per il sole della mattina. A Kuta ritrovo la Rimini del Sud Pacifico – non posso fare altro che congratularmi con chi fa tutti questi km dall’Italia per trovare esattamente lo struscio della Romagna. Un automobilista con I baffoni, mi si affianca nella coda e suona il claxon – da dove vieni? Dall’Italia. Le donne italiane sono molto belle – e prosegue. Ecco qua: mentre I nostri maschi latini prediligono le piccoline compatte, forse piu’ maneggevoli, che danno loro un senso di sicurezza e superiorita’, qui agli antipodi, quelle alte come me sono merce rara: qui sono io la bella straniera, e’ davvero un successo senza compromessi. Che I bassetti abbiano piu’ coraggio?

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